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martedì 14 ottobre 2008

Rites Of Spring - End On End

Review made in Songs & Stories:

Metà anni '80, Washington DC; il genio dell'Hardcore Ian Mackaye decide finalmente di compiere il passo che cambierà per sempre la storia della musica: quel breve, ma allo stesso tempo duro, passo che porterà dall'Hardcore a quel calderone chiamato Post-Hardcore. Questa svolta epocale però non sarà portata a termine solo da Mackaye e dagli Embrace (la sua formazione post-Minor Threat), ma anche dalla moltitudine di artisti che gravitavano attorno alla sua etichetta discografica (la Dischord), e i Rites Of Spring in questo avranno un ruolo fondamentale, tant'è che è con loro che Mackaye deciderà di formare uno dei gruppi più importanti della storia del Rock moderno dagli anni '80 in poi: i Fugazi.
I Rites Of Spring rappresentano l'elevazione dell'Hardcore ad un nuovo livello, troppe le sfumature della loro musica per essere definiti semplicemente Emocore, del quale sono comunque innegabilmente i padri, o Post-Hardcore, la loro è una delle prime e maggiori manifestazioni della musica Indie!

Il gruppo è guidato da un fantastico Guy Picciotto (voce e chitarra), decisamente distante da quello che sarà poi il cantante dei Fugazi, infatti, se quest'ultimo è un Picciotto tormentato e cupo, quello dei Rites Of Spring è (vocalmente parlando) cattivo e rabbioso, con una voce roca che a tratti si eleva in stranissimi scream da bambino violentato in stile Albini dei Big Black. Il batterista Brendan Canty (un Fugazi anche lui) da anche lui un tocco particolare all'album, con la sua batteria composta da più piatti che pelli e il suo partire con forza per poi finire in dissolvenza.

Le chitarre sono grezze e abrasive, a tratti di stampo quasi Noise, mentre in altri punti si trascinano in poderosi riff che ricordano il Metal. Produzione invece quasi inesistente.
Un altro particolare che segna la svolta dall'Hardcore all'Emocore sono senza dubbio i testi: un'oscuro viaggio tra la contorta mente di Guy Picciotto; la rabbia Hardcore diventa improvvisamente una meticolosa introspezione (e quì si và sulla scia degli Husker Du).
End On End è la ristampa del '91 di Rites Of Spring (primo e unico LP del gruppo) ma con l'aggiunta della straordinaria title-track, cioè sette minuti di rabbia Hardcore mista ad incredibili assoli Noise, e dell'Ep All Through A Life: quattro tracce che forse abbassano leggermente il livello di questa ristampa rispetto all'originale, non per la loro bruttezza, ma per il fatto che siano molto più vicine al sound dei Fugazi che rispetto a quello dei Rites Of Spring.
L'album rimane comunque un classico senza tempo, incredibile e spiazzante ogni volta come la prima... IMMANCABILE!

Voto: 9/10


Tracklist:

1. Spring
2. Deeper Than Inside
3. For Want Of
4. Hain's Point
5. All There Is
6. Drink Deep
7. Other Way Around
8. Theme (If I Started Crying)
9. By Design
10. Remainder
11. Persistent Vision
12. Nudes
13. End on End
14. All Through A Life
15. Hidden Wheel
16. In Silence/Words Away
17. Patience



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