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Entra il 2008 e più guardiamo là fuori, più troviamo un mondo - quello indie - sempre più frammentato e disgregato in micro-scene spesso asfittiche, un mondo afflitto di ansia da hype sempre più effimeri, un mondo di mode, stili e amori che nascono e bruciano nel rapido volgere di una stagione o anche meno; ecco, in un mondo così, è salutare ogni tanto rifugiarsi in quelle poche certezze rimaste intatte.
La certezza del vecchio (?) post-rock, ad esempio; e nemmeno quello più ruvido o math, ma quello fragile, scostante ed emozionale - e pertanto generalmente considerato meno "innovativo" - che abbiamo imparato ad amare, e tuttora amiamo, grazie all'opera di gruppi immensi come Mogwai, Explosions In The Sky, GYBE e compagnia bella. Uno stile che a detta di molti ha già detto tutto. Può darsi, ma va detto tranquillamente che questo disco non è certo dedicato ai cacciatori di "avanguardie" e originalità a tutti i costi.
Si dirà certo che i This Will Destroy You, texani come gli Explosions e con finora un solo Ep all'attivo, non propongono nulla che non sia stato già sentito da anni a questa parte. Assolutamente vero, e ne sono ben consapevoli questi quattro giovanotti che suonano musica "passata di moda" con tutto l'orgoglio necessario, e non senza motivo: il quartetto texano può vantare infatti gran conoscenza della materia e soprattutto un songwriting non di rado degno della sopracitata triade di mostri sacri del genere.
L'avvio è timido, tra apparizioni elettroniche, il passo quadrato della batteria e i fraseggi chitarristici (con melodia vagamente rubata alla indimenticabile "Half Noise" dei Múm) eppure già ci sentiamo come a casa, con tutte le coordinate e i riferimenti al posto giusto, e pronti a goderne. Così, sentendoci subito caldi e sicuri veniamo presto abbagliati dal "solito" climax infuocato. E dopo i droni del secondo brano, ecco che la band inizia a dar vero spettacolo con pezzi di straordinaria bellezza quali "Threads" e "Leather Wings", corpi centrali e pulsanti dell'opera, atti d'amore a uno stile musicale che come pochissimi altri, se ben fatto, sa scavare fino alle corde più profonde dell'anima.
Con "The Mighty Rio Grande" i nostri buttano lì come se nulla fosse un crescendo (con relativa lunga dissolvenza) reiterato che non sfigurerebbe dentro le glaciali parentesi dei sommi Sigur Rós. E se "They Move On Tracks Of Never-Ending Light" batte un po' in ritirata limitandosi a soffici arpeggi e beat elettronici, lungo binari cari nuovamente ai Mùm o a Ulrich Schnauss, c'è il gran finale "Burial On The Presidio Banks" che scalda il cuore. Sconsolata passeggiata lungo sentieri inquieti e instabili che d'improvviso si intestardisce sulla stessa frase, in un crescendo di rabbia, dolore, smarrimento, e si spegne, si riaccende, si infiamma ancora, si arrende. Nella meraviglia, data proprio dalla prevedibilità degli schemi e delle strutture.
E sì, di tutto ciò probabilmente in molti al giorno d'oggi non sapranno che farsene; per chiunque invece ami semplicemente perdersi in una musica che percorre strade arcinote con una grazia e una bellezza spesso dirompenti, l'ascolto clou di questo tremolante inizio 2008 è servito.
By Ondarock
Il loro space: Myspace.com/This Will Destroy You
Tracklist:
1. A Three-Legged Workhorse
2. Villa Del Rifugio
3. Threads
4. Leather Wings
5. The Mighty Rio Grande
6. They Move On Tracks Of Never-Ending Light
7. Burial On The Presidio Banks
Download:
[Rapidshare] This Will Destroy You - This Will Destroy You (2008)
KAYTRANADA – Intimidated EP
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